Civetta Giornalista

Aspetti fondamentali nei controlli Antiriciclaggio

Il decreto antiriciclaggio, all’art. 54, pone a carico di commercialisti, CED, avvocati e notai l’obbligo di formare il proprio personale al fine di garantire il riconoscimento delle attività potenzialmente connesse al riciclaggio da parte di dipendenti e collaboratori.

Dunque tutti gli studi professionali devono effettuare degli specifici interventi formativi con lo scopo di informare i dipendenti e i collaboratori sui temi principali della normativa antiriciclaggio e soprattutto fornire loro le conoscenze per riconoscere le attività a rischio. La formazione antiriciclaggio deve tenere conto dell’evoluzione normativa, quindi non può essere svolta “una volta per tutte” ma deve essere continua e sistematica, ad esempio prevedendo corsi di aggiornamento o audit periodici.

Il rispetto dell’obbligo formativo, che come detto è stabilito dal Decreto antiriciclaggio, è tenuto in particolare considerazione anche dal Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, che è l’organo deputato al controllo e all’accertamento del rispetto degli obblighi antiriciclaggio per i professionisti.

 

 

La circolare della Guardia di Finanza n° 83607/2012, che descrive le operazioni di controllo negli studi professionali, fa più volte riferimento alla necessità di diffondere anche tra i collaboratori di studio una conoscenza che possa consentire adeguati presidi antiriciclaggio. Inoltre, sin dalle prime fasi di controllo, la GdF ritiene importante:

  • “identificare” il personale formalmente incaricato dal professionista all’assolvimento degli obblighi di adeguata verifica dei clienti, di registrazione, conservazione e di segnalazione delle operazioni sospette;
  • verificare il sistema delle deleghe interne e di eventuali direttive impartite dal professionista a dipendenti e/o collaboratori destinatari di incarichi ai fini dell’assolvimento degli obblighi antiriciclaggio;
  • appurare l’esistenza di normativa e manualistica interna, nonché l’adozione da parte professionista ispezionato di misure di formazione del personale dipendente incaricato;
  • riscontrare l’istituzione di eventuali sistemi di controllo interni, idonei a verificare il corretto adempimento degli obblighi antiriciclaggio.

È chiaro che per passare indenni i controlli della Gdf è indispensabile fornire una attestazione della formazione del personale e mettere a disposizione procedure scritte e formalizzate. Infatti durante i controlli della Guardia di Finanza viene effettuata una verifica anche relativamente a tali obblighi, verificando se sono stati erogati corsi con carattere di continuità e sistematicità, ovvero se sono stati previsti programmi o moduli formativi attraverso dispense, linee-guida e slide in linea con l’evoluzione normativa.

 

L’obbligo di formazione antiriciclaggio per i professionisti può essere assolto tramite la frequenza di corsi o seminari periodici. I dipendenti e collaboratori, invece, possono essere formati direttamente dal responsabile antiriciclaggio ovvero da un ente esterno. La formazione, in questo caso, può avvenire sia tramite il classico corso in aula, sia mediante corsi e-learning. In ogni caso la scelta di un soggetto esterno è certamente da preferire in quanto solo un consulente può conoscere gli aspetti più complessi della norma. Inoltre i consulenti possono rilasciare un certificato di preparazione che, in caso di controlli, viene valutato su un piano decisamente diverso rispetto alla sola formazione interna.

 

 

 

 

 

Autore: Matteo Angi - Law Compliance Advisor - Consulente EUCS - www.eucs.it